Marlin o Vela ?"

La specie appartiene alla famiglia Istiophoridae dei Perciformes. Lungo sul muso, specialmente per occhi meno esperti, può far confondersi col pesce vela. Tuttavia, al confronto ha una “vela” decisamente meno grande. In comune il becco arrotondato, pinne pelviche allungate e la pinna dorsale con base estesa, che si abbassa nel solco.
La pinna dorsale può essere appuntita e falcata a forma di ventaglio, ma anche assomigliare ad un’ampia banda orizzontale e coprire il dorso in tutta la sua lunghezza. Le specie più comuni sono: il marlin azzurro, che è il più grande in assoluto e può arrivare a pesare 900kg; il marlin striato, dalla livrea grigia a bande nere dorsali e in ultimo, il pesce vela comune, quello vero e proprio. Non dobbiamo dimenticare una famiglia molto affine: è la famiglia dei iceleberrimi pesci spada.

La funzione della lancia di questi pesci, siano essi marlin o pesci spada, è molteplice. E’ innanzitutto un’arma di difesa: la usano per colpire i predatori (uomo incluso). E’ un veicolo di idro-dinamicità, perché un’appendice appuntita taglia l’acqua in modo più semplice, garantendo una maggiore velocità di nuoto. Proprio grazie a questa maggiore velocità è più facile per loro, durante gli inseguimenti, far stancare le prede nella fuga.

Dobbiamo ricordare che questa lancia è una potentissima arma di attacco. Questi pesci sono vicinissimi parenti dei barracuda, ma a differenza di questi ultimi, che sono dotati di una dentatura lunga e sottile, non hanno denti e per questo, devono inghiottire le prede tutte intere. Usano la lancia per stordirle o infilzarle e poi si lanciano per inghiottirle. A volte attaccano persino dei piccoli cetacei. Anche le pinne li aiutano ad assottigliare la loro struttura e a fendere l’acqua: sono pinne sottili e molto rigide.

Nei pesci vela la pinna dorsale ampia e a forma di ventaglio, viene ripiegata all’indietro durante il nuoto.
Una delle prime abilità richieste a un pilota di barche di pesca d’altura, è quella di riuscire a vedere a grandi distanze i marlin che saltano nell’acqua, cosi da cominciare l’approccio di avvicinamento con la barca.

Queste le varianti più popolari del Marlin

  • Marlin nero
    Situato principalmente negli oceani Indiano e Pacifico, si caratterizza per le pinne pettorali rigide e larghe. Oltre che per la pinna dorsale ridotta rispetto ai cugini. La livrea, blu scuro, è simile ad altri pesci. Che sfuma nel bianco argenteo su quello ventrale, con deboli strisce blu.
  • Marlin blu
    È il più grande in assoluto, un corpo a forma cilindrica. E con due pinne dorsali: una con una pendenza ripida, una più piccola verso la zona posteriore. A differenza del marlin nero, le pinne pettorali non sono rigide. Dal color blu cobalto sulla zona dorsale, che sfuma in un bianco argentato.
  • Marlin a strisce
    Gli avvistamenti si sono avuti nell’oceano Pacifico e Indiano. Generalmente nuota in acque più fredde rispetto ai marlin nero oeblu. La colorazione della superficie dorsale è blu scuro o nera. Che si sbiadisce in un bianco argenteo, per poi venire attraversata lateralmente con strisce cobalto. La pinna dorsale anteriore, più alta, si ritira verso la parte posteriore. Le dimensioni sono medie e le pinne laterali più flessibili di altre varianti.
  • Marlin bianco
    Si trova in acque tropicali profonde e calde temperate presso l’Oceano Atlantico, anche nel Mare Mediterraneo occidentale. Distinti dalle loro pinne dorsali e anali arrotondate. L’altezza massima del lobo maggiore sulla prima pinna dorsale è superiore rispetto alla parte restante del corpo. Il colore blu scuro dorsale si sbiadisce in un bianco-argento con macchie marroni. Sono presenti anche macchie sulla prima pinna dorsale del pesce. La lunghezza massima è di 280 cm e il peso di circa 80 chili. Acciuffa le prede puntando perlopiù sulla velocità.

Pescare non è una fuga dalla vita, ma spesso è una più profonda immersione in essa…
(Harry Middleton)